Negli ultimi 70 anni la cardiologia è stata una branca in costante ascesa e protagonista nell’aumento dell’attesa di vita. E’ stato un progresso senza interruzioni, ma è bene che la “terza generazione” dei cardiologi conosca questa storia e tocca a noi “seconda generazione” raccontarla anche per evitare che vada disperso quel patrimonio di metodologia clinica che, se riapplicato alla nuova cardiologia tecnologica, ne addolcirebbe alcuni aspetti meccanicistici, restituendo al medico e al paziente l’armonia dell’umanizzazione del lavoro.
Il corso si svolgerà in due giornate, dove verranno affrontati i grandi classici: la cardiopatia ischemica acuta e cronica e lo scompenso cardiaco, con un occhio molto attento ai nuovi protocolli terapeutici della sindrome coronarica acuta e ai nuovi trattamenti farmacologici, come ci insegnano i più recenti trials e studi clinici, tra quelli che vedono come nuove strategie terapeutiche la correzione della carenza marziale (studio AFFIRM – AHF).
Non sarà tralasciata la parte relativa alla prevenzione cardiovascolare, argomento sempre in evoluzione data l’introduzione di nuove possibilità terapeutiche riguardanti le dislipidemie, oppure il nuovo e precoce approccio al paziente iperteso con terapie combinate.
Dal punto di vista interventistico, sia in campo cardiologico, sia in campo cardiochirurgico che vascolare affronteremo temi di grande interesse riguardanti il trattamento della coronopatia, della valvulopatie (aortica e mitralica)
Vi saranno sessioni del convegno di pertinenza aritmologica e si discuterà di sindromi aritmogene e di nuove frontiere nel campo del pacing ed elettrofisiologia interventistica.
Il congresso terminerà con tre letture magistrali che contribuiranno ad elevare il livello scientifico dell’evento.